Dalla Turchia ci giungono ormai da una settimana le notizie sugli
scontri tra i manifestanti e le forze dell'ordine. Prima l'occupazione
pacifica del parco di Gezi, del quale era stata ordinato dal governo
Erdogan lo smantellamento per far spazio a due simboli piuttosto
eloquenti: un centro commerciale ed una moschea. Poi la repressione
violenta da parte delle forze dell'ordine, che ha fatto salire la
tensione in tutto il Paese, provocando feriti e morti tra i
manifestanti. Frutto delle numerose violazioni dei diritti umani del
governo Erdogan, questa mobilitazione non è solo la tutela di un parco
cittadino. E' la rivendicazione del valore degli spazi pubblici, è la
volontà di tutelare i diritti umani e resistere a ogni tentativo di
violazione degli stessi, repressa brutalmente e violentemente dalle
forze dell'ordine.
Come membri di un Collettivo e come studenti vogliamo
esprimere la nostra solidarietà e la nostra vicinanza a coloro che in
questi momenti stanno difendendo un parco, simbolo oggi dei diritti
umani. Ci sentiamo vicini e solidali con chi in qualunque parte del
Mondo ogni giorno lotta e si impegna per tutelare la propria e altrui
libertà. Ci piace pensare di essere tutti sotto lo stesso albero per
difenderlo e curarlo, chiamato Democrazia.
Uscita del Collettivo di Scienze della Scuola di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali:
RispondiEliminaNon è una formalità ma una questione di Qualità